Via di Accesso

L’intervento viene eseguito mediante la via d’accesso posterolaterale mini invasivo (con conservazione del piriforme e ricostruzione della capsula articolare), pertanto senza sacrificio di tendini e muscoli. In alcuni casi intervengo tramite l’accesso anteriore.

 

Materiali

– Nella maggior parte dei casi utilizzo per la parte femorale una protesi corta che conserva il collo femorale sacrificando solo la testa del femore ottenendo il il miglior risultato fisiologico e funzionale. Viceversa utilizzo protesi femorali sempre in titanio tipo Spotorno stem con un follow up di oltre vent’anni che garantisce ottimi risultati.

– Per la parte cotiloidea (acetabolo) utilizzo un cotile a “press fit” in titanio anch’esso con un follow up lungo.

– Per la parte articolare, quella soggetta ad usura utilizzo: A) polietilene con ceramica, B) polietilene additivato di vitamina E con ceramica, C) ceramica con ceramica, la scelta di queste soluzioni dipende da: età, peso, qualità ossea e richiesta funzionale.

In tutti i casi, i materiali scelti garantiscono durata e risultato funzionale.
– Il diametro della testina protesica (snodo) è sempre di 36 mm o 40 mm di diametro questo è molto importante poiché permette una elevata propriocettività in quanto l’organismo riconosce la testa della protesi di dimensioni simili a quella naturale e la comanda di conseguenza meglio cioè in modo naturale e fisiologico.

– La durata nel tempo di questo tipo di protesi è praticamente illimitata e il rischio di lussazione è praticamente nullo (nella mia casistica si attesta allo 0,2%).

 

Lo stelo corto(#)

Come detto, utilizzo spesso uno stelo corto molto poco invasivo che risparmia completamente il collo del femore.

Ho recentemente presentato uno studio che dimostra come questo stelo protesico dia una ricostruzione geometrica e quindi funzionale, identica a quella dell’anca controlaterale sana, restituendo soprattutto il bilanciamento tra le due anche, in modo tale che abbiano una funzione simmetrica nella deambulazione e nelle attività sportive.

Dobbiamo ricordare che il nostro corpo necessita di due “motori” (articolazioni coxofemorali) simili nella loro funzione e potenza diversamente, con gli anni si possono creare problemi alla colonna vertebrale o di sollecitazioni anomale alla protesi stessa.

La fisiologia del cammino e il ripristino del corretto funzionamento dell’anca sono state sempre una mia primaria attenzione, sfociata nella progettazione di questo “stelo corto mini invasivo”.